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Ancient works On Kingship have received a great deal of attention in recent scholarship, where the focus is usually on the classic texts. In this volume, we deliberately turn to the periphery, to authors who deal with analogous problems in other contexts, authors who also address powerful rulers or developed ideals of right rulership but who choose very different literary genres to do so, or works on kingship that have almost been forgotten. The selection of peripheral texts from Antiquity to the Renaissance also reveals patterns in the long evolution of the tradition.Ancient works On Kingship have received a lot of attention in recent scholarship, where the main focus is usually on classic works such as Seneca's On Clemency, Isocrates' Cyprian Orations or Dio of Prusa's Kingship Orations. In this volume, we deliberately turn to the periphery, to the grey zone where matters usually prove more complicated. This volume focuses on authors who deal with analogous problems and raise similar questions in other contexts, authors who also address powerful rulers or developed ideals of right rulership but who choose very different literary genres to do so, or works on kingship that have almost been forgotten. Departing from well-trodden paths, we hope to contribute to the scholarly debate by bringing in new relevant material and confront it with well-known and oft-discussed classics. This confrontation even throws a new light upon the very notion of 'mirrors for princes'. Moreover, the selection of peripheral texts from Antiquity to the Renaissance reveals several patterns in the evolution of the tradition over a longer period of time
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This volume brings together investigations from social scientists, philosophers, and legal scholars into the political dimensions of expertise. It is motivated by the sense that growing mistrust in experts represents a danger to democratic politics today, insofar as science and experts are integral to the checks and balances on which liberal democracies depend for their health and functioning. At the same time, the contributions to this handbook recognize that some of the processes that undermine expert authority, including the diversification and socialization of expertise, have had the salutary effect of democratizing expertise. This tension-between the erosion of democracy and the democratization of expertise-animates the present volume, which explores current debates and new directions in the field. Among the topics considered here are the value and relevance of the boundary between experts and laypeople; the causes and consequences of mistrust in experts; the meanings and social uses of objectivity; and the significance of recent transformations in the organization of the professions"
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Il volume ha l'obiettivo di ricostruire i nessi principali che definiscono la relazione tra social media e comunicazione politica. Con i contributi, teorici ed empirici, di ricercatori e professionisti della comunicazione, si discuterà delle forme moderne della popolarizzazione del discorso politico, di come gli attori politici usano i social network, di campagne elettorali online, pubblici connessi, transmedialità e memetic politics, chiavi di lettura per comprendere il funzionamento della sfera pubblica digitale contemporanea.
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Il movimento indipendentista irlandese che ha portato alla nascita dell'Éire ha promosso un'identità nazionale fortemente contraddistinta dall'appartenenza religiosa, più che da altri elementi identitari culturali o politici. In questo volume Tiziano Rimoldi ricostruisce un secolo di rapporti tra Stato e Chiesa in Irlanda, a partire dalla Home Rule del 1914. Una storia indagata a partire dagli snodi politici e giuridici in cui questa caratterizzazione identitaria ha fatto sentire in maniera significativa la sua influenza: la Costituzione dell'Irish Free State del 1922 e il governo del moderato Cosgrave, la Costituzione del 1937, voluta dal repubblicano de Valera, la proclamazione della Repubblica nel 1948, le vicende del secondo dopoguerra, con i referendum che negli ultimi lustri hanno cambiato il volto dell'Irlanda. Il tutto alla luce della legislazione, della giurisprudenza e della prassi di governo nelle materie «miste» (matrimonio, divorzio, istruzione ecc.) e in quelle moralmente «sensibili» (contraccezione, aborto ecc.).
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La storia dei diritti delle donne non si sovrappone mai del tutto alla storia dei diritti umani, anche quando la interseca. Questo libro propone innanzitutto una nuova e diversa periodizzazione: dall'esclusione delle donne dai diritti naturali all'emergere delle prime teorie su eguaglianza e libertà tra i sessi, fino a giungere all'accesso ai diritti, alla loro riformulazione nel secolo XX e all'affermazione dei diritti umani delle donne in una prospettiva sempre più transnazionale. Una ricognizione sintetica e complessiva, radicata nella cultura europea ma aperta ad altre regioni del mondo. Un'introduzione che aiuta a inquadrare questioni al centro del dibattito contemporaneo all'interno di una storia delle donne e dei loro diritti.
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